La lunga marcia del WiFi (12)

Questa mattina è stato divertente (!) assistere agli interrogativi che i turisti si ponevano e ponevano su come fare ad utilizzare “valvaraita”, cioè il collegamento WiFi che da mesi copre la piazza di Sampeyre (e solo quella).
Possibile che nel momento in cui si offre un servizio al pubblico non si sia in grado di comunicarne le modalità di utilizzo? Eppure ora che il famoso decreto Pisanu è stato cancellato la cosa non dovrebbe essere complicata.
Evidentemente da parte del Comune non si è proprio capito quanto internet sia un servizio strategico.
Basterebbero una decina di manifestini messi nei posti strategici, inserire le informazioni necessarie sul sito del Comune e aggiornare conseguentemente il tabellone luminoso sulla facciata del Comune. Niente di tanto complicato.
Ma bisogna crederci, e per crederci bisogna capire di cosa si sta parlando..

Anche il provider sembra non essere interessato ad avere dei ricavi dall’ambaradan messo in piedi, dato che evidentemente il sistema di accesso non è chiaro (mi scappa un “user friendly”, ma capisco che l’informatichese possa essere criptico ai più) a chi vorrebbe poterne usufruire. Che poi il provider abbia i suoi ricavi assicurati dal contratto con la Comunità Montana e dunque possa considerare marginale il guadagno dato dalle connessioni saltuarie dei turisti, a noi cittadini importa poco. In fondo i soldi che vengono spesi dalla Comunità Montana sono denari che alla fine arrivano sempre dalle nostre tasse/tasche.

Detto ciò, non posso esimermi dal ringraziare la Segreteria Generale del Comune per la sua impeccabile precisione e puntuale credibilità: si sono attuate azioni a mio parere sindacabili con la giustificazione della fretta per assicurare il servizio per Natale.
Bene Natale è passato ed ormai anche la befana è alle spalle, ma il WiFi dov’è?

Pino Pina cambia indirizzo

Piantato più di 10 anni fa ed a lungo restato immobile, il pino superstite dell’ultimo Natale passato con Nonna Pina negli ultimi due anni aveva deciso che era ora di crescere. E ci si era messo di impegno!

Raggiunta dunque l’altezza di 4 metri ed insistendo su un muretto a secco che necessiterà di un intervento urgente di ripristino, la scelta era tra lasciarlo crescere ancora un po’ con la prospettiva di tagliarlo tra qualche anno quando sarebbe diventato pericoloso per la casa, oppure trovargli una nuova dimora e provare a spostarcelo.
Naturalmente ho scelto la seconda soluzione.
Così questa mattina sono venuti Piero Giovanni e Paolo che, muniti di buona volontà ed un tirefort, hanno spostato Pino Pina più a monte.

Ora non resta che aspettare e sperare che il luogo gli piaccia..